Buon compleanno, Vitersport Libertas. E ne sono passati quaranta e
più, di anni, da quel 1975 a Villa Immacolata, quando un gruppo di
ospiti della casa di cura fondò una squadra di basket in carrozzina. Poi
venne l'atletica leggera. Quindi, nel 1976, quella realtà ebbe il suo
battesimo legale, costituendosi in associazione sportiva.
''Fummo tra i
primi, perché il movimento paralimpico si stava strutturando allora'',
ricorda oggi la presidente Paola Grispigni, l'anima discreta ed educata
di questa che è una delle storie più belle dello sport – e non solo
dello sport – del capoluogo.
Quelli che oggi sono qui, ospiti al Caffè Lux del Dopolavoro
ferroviario (il presidente Maurizio Burani, stoico, è qui con 38 di
febbre, e fa gli onori di casa), sono soltanto alcuni pezzi del cosmo
Vitersport. Qualche atleta, come il divino Mauro Cratassa, maglia rosa e
olimpionico di handbike, la bicicletta paralimpica, come Alessandro
Pepponi (nuoto), come Paolo Baroncini.
''Ci sono loro e basta, tra i
nostri settanta tesserati provenienti da tutta la Tuscia – dice Grispigni – perché gli altri sono ad allenarsi''. Come i ragazzi
dell'hockey in carrozzina elettrica, impegnati a preparare la prossima
partita alla palestra dell'Itis. Poi ci sono le mamme, i dirigenti, gli
amici, i volontari, soprattutto i volontari. ''Tutti quelli che ci
consentono di andare avanti con le nostre quattro attività principali,
siamo affiliati infatti a quattro federazioni: ciclismo, calcio balilla,
nuoto e federazione sport disabilità intellettiva e relazione –
scandisce la presidente – Disputiamo campionati nazionali, da settembre a
giugno inoltrato, ed è un impegno che richiede grande organizzazione, e
pure discreti sforzi economici, perciò non possiamo non dimenticare
tutti quei soggetti, pubblici e privati come ci danno il loro sostegno
tramite agevolazioni o sponsorizzazioni''. Come la Giomi, azienda di
servizi sanitari che ha messo delle belle candeline (non metaforiche)
sulla torta del quarantennale.
Un quarantennale che verrà declinato secondo lo stile sobrio ma
concreto che da sempre accompagna il cammino della Vitersport Libertas
(la Libertas è l'associazione sportiva cattolica che qui a Viterbo ha
sempre avuto in Raffaele Berretta il suo instancabile riferimento).
Spiega Grispigni: ''Abbiamo deciso di non fare grandi cose, e costose,
ma di proseguire nelle nostre attività quotidiane, magari cercando di
dare più forza al nostro messaggio, perché ci rendiamo conto spesso che
molti disabili, anche giovani, non ci conoscono. E invece l'aggregazione
nello sport, la socializzazione, lo spirito di squadra, la
consapevolezza di essere comunque inseriti nella società, sono aspetti
che da sempre cerchiamo di promuovere''.
Ecco allora che fino a dicembre, la Vitersport Libertas, di fianco ai
suoi normali impegni agonistici, ha predisposto una serie di
appuntamenti: per tutto l'anno, intanto, sarà in vigore un progetto di
informazione e sensibilizzazione sullo sport paralimpico nelle scuole,
già in atto al Paolo Savi di Viterbo. Il 5 marzo ci sarà il campionato
regionale di calciobalilla special (''Il calciobalilla? Perfetto per chi
ha poca voglia di muoversi ma tanta di chiacchierare'', scherza la
presidente). Il 10 aprile il concentramento triangolare di hockey in
carrozzina, che vedrà protagoniste squadre di tutta Italia, di qui il
titolo ''Da Milano a Palermo passando per Viterbo''. Il 17 aprile il
pranzo autogestito di tutti i volontari, gli atleti e i dirigenti della
società. L'8 maggio la camminata cittadina all'interno della Città a
colori di Viterbo con Amore. Dal 3 al 13 giugno ci sarà invece una
mostra fotografica., ''Tanto per tutti'', con le foto realizzate nella
scorsa stagione sportiva, per cui sarà realizzato anche un annullo
filatelico per ricordare i 40 anni. Il 23 ottobre una gara nazionale di
handbike a Montalto. In novembre toccherà al nuoto. E infine a dicembre,
al cinema Lux, la proiezione di un film a tema.
C'era anche il consigliere comunale delegato al volontariato, Paolo
Moricoli già volontario della società: ''Sono portato a credere che in
questa esperienza ci sia la ragione, ma anche tanto cuore in mezzo, da
quelli che iniziarono quarant'anni fa a quelli che stanno ancora
portandola avanti oggi''. Già, da Michele Oliviero, il prima, agli eroi
pluriscudettati del basket in carrozzina, fino ai Cratassa di oggi.
Tanta gente, tante storie, tanta roba. E tanti auguri, Vitersport.